“I vostri cuori
conoscono in silenzio
i segreti dei giorni e delle notti;
ma le vostre orecchie
sono assetate del suono
di quella conoscenza.
Voi vorreste sapere in parole
ciò che avete sempre saputo in pensiero.
Vorreste toccare con dita
Il nudo corpo dei vostri sogni.”
- GIBRAN, Il Profeta
Gli “altri” sono parti di noi; sono come degli “specchi” che rispecchiano tutte le nostre parti, ognuno a modo proprio. Ognuno di loro rispecchia una parte della nostra esistenza, della nostra interiorità e il conflitto che si genera con queste persone, quindi con queste parti, rappresenta esclusivamente la non integrazione di queste difficoltà, di questi squilibri dentro di noi. Essi sono rappresentazioni olografiche della nostra interiorità create da noi stessi: ovvero le abbiamo desiderate, create, vissute e utilizzate affinché potessero mostrarci queste nostre limitazioni così noi, attraverso il rapporto con loro, possiamo risolverle ed integrarle. Sono Anime che hanno scelto di mettersi al servizio della nostra evoluzione come noi scegliamo di metterci al servizio della loro!
Tutto ciò che ci circonda non esiste nella Verità Quantistica nella Quale siamo immersi: TUTTO ciò che ci circonda non è altro che una proiezione olografica della nostra coscienza veicolata dalle nostre vibrazioni energetiche.
Noi non sappiamo come è veramente la Realtà che ci circonda perché tutto ciò di cui facciamo esperienza è filtrato dai nostri cinque sensi che sono UMANI e quindi legati al nostro corpo fisico – ed ai nostri corpi sottili – ed alla nostra mente finita. Quindi il Mondo che ci circonda è una proiezione dei nostri pensieri, della nostra memoria e di tutte le nostre esperienze.
I pensieri, le azioni, le opere e le omissioni che noi viviamo e agiamo nei loro riguardi sono il modo stesso in cui noi agiamo con noi stessi e con la vita che viviamo e che ci circonda. Di conseguenza la Vita e l’Esistenza, a causa di questa non integrazione, ci farà rivivere le stesse identiche esperienze in maniera più intensa ogni volta che non riusciamo a prenderne coscienza, fino a decuplicarle affinché possiamo comprendere definitivamente e totalmente dentro di noi ciò che non abbiamo ancora integrato per procedere finalmente a questa Evoluzione.
“Nel dubbio, scegliete ciò che porta all’Unità, alla Coesione e non alla Separazione!”
Tutto ciò che è Separazione apporta disagio, sofferenza e dolore.
Spesso è il giudizio che gli altri operano su di noi che ci procura questi sentimenti: in pratica ci sentiamo costantemente “giudicati”. Oppure è esattamente il contrario: siamo noi a giudicare il prossimo. In entrambi i casi viene operata una “SEPARAZIONE”, una “ESCLUSIONE”, un meccanismo difensivo del nostro Ego che è però, allo stesso tempo, esattamente ciò di cui in definitiva abbiamo bisogno per la nostra Realizzazione.
Invero tutto ciò che è Separazione ci rende infelici, sotto giudizio ed inadeguati, mentre tutto ciò che è Inclusione ci fa sentire forti, accettati, amati e di conseguenza realizzati e felici! La soluzione consiste nel cercare, proporre e permettere a sé stessi ed a coloro con cui ci relazioniamo, di instaurare dei legami, delle interazioni profonde tra noi e loro, non cadendo ovviamente nell’attaccamento e nella dipendenza. Ma talvolta questa interazione, questa connessione simbiotica e morbosa si rende necessaria per far venire alla luce le parti più antiche e sofferenti di noi le quali senza questa crisi profonda non avrebbero avuto modo di affiorare alla coscienza.
È il caso del nostro “Bambino interiore”.
Il Bambino interiore che ci abita non è altro, quindi, che la rappresentazione di tutte le nostre parti prodotte dalle nostre esperienze e memorie del “passato” che non abbiamo ancora interiorizzato completamente e spingono potentemente per essere viste, accettate, amate e finalmente integrate nella nostra esistenza.
In ogni caso è in atto una Separazione, una divisione, una scissione che non è altro che la causa principale della sofferenza, in quanto esclusione di una “parte di noi” dalla nostra vita e dalla nostra evoluzione, a causa di una interruzione dell’interscambio di informazioni necessarie sia per la sopravvivenza che per l’evoluzione stessa.
È proprio questa sensazione di separazione che ci spinge a riunirci a “qualcuno”, a “qualcosa” e nei casi più evoluti al “Tutto”, attraverso ciò che definiamo “’integrazione degli opposti”. Questo presentimento di separazione ci porta a formulare quelle classiche domande esistenziali del tipo “chi sono?”, “da dove vengo?”, “dove vado?”, “qual è il mio compito di vita?” etc.. ed alimenta la nostra sete di connessione, di conoscenza e di Unione.
L’interminabile danza tra impulsi primari che interagendo tra di loro cercano di sperimentare sé stessi porta ad ulteriore separazione.
Da questa separazione si ricerca di ristabilire un senso di unità, sicurezza e benessere tendendo a riunirsi, creando armonia all’interno della Coscienza Universale. Energia maschile (attività creativa) ed energia femminile (amorevole nutrimento che dà forma al piano cosmico) cercano di riunificarsi. Le Energie Cosmiche di Padre e Madre sono le energie Maschile e Femminile, le quali unendosi creano l’essere umano, la discendenza divina del Tutto che contiene il macrocosmo nel microcosmo.
Per poterci staccare da questa illusione della dualità abbiamo purtroppo bisogno di passare attraverso la Sofferenza. Tanto è radicato in noi l’attaccamento alla materia che non ci permette di giungere facilmente alla consapevolezza che viviamo dentro una realtà fittizia nella quale ci identifichiamo con la nostra personalità e con il tempo lineare. Questa falsa realtà, questa “Matrix”, ci coinvolge così tanto che la consideriamo la vera realtà proprio come nel famoso film omonimo.
La buona notizia è che questa condizione ci è utile, perché ci serve per ricordare “chi siamo e qual è il nostro vero compito di vita”!
La Sofferenza è indispensabile finché non si giunge ad un funzionamento evoluto e consapevole. Ad un funzionamento primitivo essa è necessaria affinché l’individuo prenda coscienza che quello è un percorso che non porta al soddisfacimento della propria Anima. Ed inoltre essa è utile, principalmente per poter entrare in empatia con la sofferenza degli altri e sviluppare la Compassione, passaggio fondamentale per la nostra evoluzione, per l’espansione del Centro Energetico del Cuore e step essenziale per la via verso l’ascensione.
È la mancanza di Consapevolezza che produce la Sofferenza ma è la Sofferenza che porta alla Consapevolezza la quale fa sparire la Sofferenza.
Nessuno obbliga la nostra Anima a reincarnarsi e a intraprendere un nuovo percorso nella tridimensionalità della materia ma per potersi staccare una volta per tutte dal ciclo delle incarnazioni è necessario ridiscendere nella dualità e spiritualizzare la materia attraverso il risveglio completo e totale della nostra coscienza.
“Amare, Servire e Ricordare” sono i tre punti fondamentali che caratterizzano la nostra incarnazione nel nostro corpo fisico. L’atto di ricordare è un “ricordo dell’Anima” che, dopo un periodo variabile per ognuno di noi, emerge prorompente nella coscienza e, facendosi strada in ogni modo possibile, scandisce le tappe del nostro percorso già accettato nel momento stesso della nostra incarnazione.
È un momento molto importante nella nostra vita in quanto veniamo scossi nella nostra inconsapevolezza ed attaccamento alla realtà fenomenica, materica e un bagliore di Coscienza e di Luce ci permea. Ci rendiamo così conto che questa separazione che tanto ci fa soffrire è fittizia, è una congettura della nostra mente limitata e iniziamo a comprendere che c’è molto altro, oltre ciò che viviamo attraverso i nostri sensi.
Ecco che si manifestano, quindi, queste “parti di noi” nella nostra vita tridimensionale, principalmente sotto forma di persone, come abbiamo visto, per darci un messaggio preciso nel momento in cui ne abbiamo più bisogno. Accettiamole con Amore ed Umiltà, così come è giusto fare con il nostro bambino interiore proprio perché essi sono la nostra controparte materica, la rappresentazione nella realtà fenomenica di queste parti interne non ancora viste, non accettate e non integrate completamente nella nostra coscienza. Quindi abbracciando il bambino interiore sofferente in ogni persona con la quale ci rapportiamo, abbracceremo anche il nostro, ovvero le nostre parti che premono per venire alla coscienza, per essere viste, accettate, comprese ed amate. Sicuramente questo ci costerà tanto impegno e talvolta tanta sofferenza ma è l’unico modo per poterci staccare dalle grosse carenze ed attaccamenti che non solo ci rendono la vita impossibile ma ci precludono il vero Risveglio di Coscienza che meritiamo.
La nostra Via è già stata tracciata: sta a noi scegliere adesso di accettarla e seguirla oppure ignorarla – perché, per esempio, non si è ancora pronti e si ha Paura -; quando invece ci si sente in preda all’eccitazione e pervasi dall’entusiasmo ecco che si sta creando una congiunzione con la strada che la nostra Anima ha necessità, impellenza di intraprendere, svelando una “sincronicità” con il nostro “Destino”.
“Già dalla nascita l’anima prende possesso del suo io interiore e ogni passo del suo pellegrinaggio terreno attrae a sé circostanze esterne, riflesso della propria purezza, della propria impurità, della propria forza e della propria debolezza. Gli esseri umani non attraggono ciò che vogliono, ma ciò che sono.”
(pag 16, Allen “Sei come pensi di essere”)
Si percepisce chiaramente quando si è davanti ad una strada che si deve imboccare assolutamente. Essa si manifesta sia con l’aspetto ossessivo ovvero con la fissazione, sia con l’entusiasmo che deriva dall’idea di realizzarla, che della realizzazione stessa!
“TUTTO STA NELLA SEMPLICITA’”
Si è evoluti quando si notano, si rispettano, si curano e si onorano nel Qui e Ora le “piccole cose”. Questo mondo, come lo conosciamo, ci è stato molto utile per evolverci ma si sta disintegrando ovvero si sta innalzando la frequenza vibrazionale e quel sistema di energie a basse frequenze che creavano la realtà fisica densa, opprimente e paurosa si sta trasformando in “qualcos’altro” e ciò ci sta catapultando verso un mondo nuovo.
Lavoriamo assiduamente per non farci trovare impreparati: meditazione, preghiera consapevole, servizio e connessione costanti ci renderanno pronti per questo innalzamento di frequenza.
Nei momenti di maggiore sofferenza e di difficile comprensione ricordiamo sempre che noi non lottiamo mai con eventi o condizioni esterne a noi, ma soltanto con le nostre parti interne. Ecco perché ringraziamo profondamente coloro che entrano in risonanza con noi e che ci mostrano le nostre parti interiori più nascoste e sofferenti. Il Giudizio nei confronti delle persone che ci circondano – e di noi stessi conseguentemente – rappresenta probabilmente il più grande ostacolo alla nostra evoluzione psichica e spirituale.
Non c’è differenza tra me e l’altro da me: io sono l’altro e l’altro è me!
Tutto ciò che fai, pensi, auguri all’altro lo stai facendo principalmente a TE STESSO.
“AMA IL PROSSIMO TUO COME TE STESSO” oltre all’uguaglianza e a dirci che nessuno è migliore o peggiore di nessun altro pone l’accento anche su questa connessione profonda e totale. La lotta, se di “lotta” possiamo parlare, è esclusivamente con SÉ STESSI! Con le nostre parti ancora in ombra.

Opera di etreart.com