- Non è mai un aggiungere, è sempre un togliere!
Nella calma, nel silenzio, nel respiro puoi togliere! La soluzione alla domanda “chi sono io?” non si trova quindi nella mente o si raggiunge per mezzo della mente poiché la vera risposta è l’esperienza dell’assenza della mente. Tutte le attività che presuppongono soltanto la concentrazione della mente non sono pratiche che possono portare alla vera e profonda Coscienza di Sé.
Ovvero, se un processo è soltanto intellettuale, si raggiunge il limite che l’intelletto permette di raggiungere.
- Non è con la mente che si È bensì con il Cuore e con la propria Anima.
Quando la mente entra in coerenza col Cuore e con tutti gli altri organi sensoriali, le forme scompaiono e scompare pure l’Io-Personalità e risplende eternamente il Sé. Così tutto apparirà divino (come diceva Albert Einstein, “considerare tutto, nella nostra esistenza, come un miracolo!”)
La Verità non può essere indicata direttamente: per dire “io non sono questo” deve esserci un “Io”. Ma questo “Io” è soltanto l’Ego o “Pensiero-Io” ovvero il pensiero-radice: se la radice viene strappata, tutte le altre verranno sradicate contemporaneamente. È quindi essenziale operare una disidentificazione da questo “Pensiero-Io”. Come detto prima, “non è mai io!”. L’ “Io” è un bisogno della mente, una struttura a sua volta fatta di sovrastrutture della quale, fino ad un certo punto, ne abbiamo bisogno per differenziarci dagli altri, per difenderci e per sopravvivere ma che è destinata a deperire prima o poi, quando il Sé emergerà libero.
- Quindi: dove sorge il “Pensiero-Io” – la sorgente di tutti gli altri pensieri – dato che non è il vero Sé, in quanto il vero Sé È l’“Io Sono” che È infinito?
Esso – il vero Sé – è perfezione, è eterno, non ha origine né fine. È il falso Sé ad essere stato costruito nella nostra mente ed è destinato a dissolversi. Quindi non focalizziamoci sul “Pensiero-Io”, non lo enfatizziamo, non lo esaltiamo!
Il “Pensiero-Io” sappiamo che non è puro: è contaminato dall’ associazione con il corpo – che è il nostro abito – e con i sensi – che sono effimeri perché legati alla nostra dualità ed all’esperienza momentanea che pur abbiamo bisogno di fare in questo abito -.
- La calma è il solo requisito per la realizzazione del Sé con l’UNO – o Coscienza Superiore –
La mente umana è sempre un circolo vizioso: vuole una determinata teoria per soddisfare sé stessa. In verità non è necessaria alcuna teoria per chi desidera – nella propria Anima – realizzare il suo Vero Essere.
- Ricordiamo sempre che “la mente, mente spudoratamente.”
È la mente che considera il corpo – ed i suoi sensi – come il Sé e da questo derivano tutte le false credenze che danno vita all’Ego. L’uomo, in verità, è sempre nel Sé, nel profondo, e nient’altro! Egli è fatto della stessa “sostanza” ultima di cui è costituito l’Universo ovvero Energia Informata! Ma le false credenze, i programmi fuorvianti e limitanti instillati in noi attraverso i dogmi, gli insegnamenti e l’educazione di una società non risvegliata in quello che è il percorso della vita nella materia, hanno fatto sì che noi, per protezione nonché per compensazione delle nostre carenze, abbiamo rimosso una gran quantità di emozioni e sentimenti causa di sofferenza, impossibili per noi da gestire, e li abbiamo relegati nel nostro più irraggiungibile profondo, e da qui questi premono in tutti i modi per essere visti ed ascoltati.
- Il Sé non si muove: è il mondo che si muove in esso. Il Sé È sempre presente, non c’è nulla senza di Esso.
Tutti i dubbi sorgono a causa dell’errato modo di percepire l’Esistenza e della conseguente aspettativa di cose esterne a sé stessi.
“Seguire il Sentiero significa affrontare tutto ciò che giace sepolto nell’inconscio. Ogni inibizione, ogni paura, fobia o passione, emerge in superficie quando si calca il Sentiero. Per questo, in tutti gli insegnamenti esoterici, viene messa grande enfasi sulla capacità di disciplinarsi. Accertatevi di sapervi controllare, in modo da poter affrontare nel migliore dei modi il Guardiano nel momento in cui emergerà.”
(Pag. 54, “Sulle orme del Maestro” Baker-Hansen, Edizioni Crisalide)
Certamente sarà necessario un percorso di conoscenza di queste parti di noi che abbiamo rimosso e nascosto nel profondo di noi stessi prima di poter procedere a una disidentificazione completa e totale, e questo potrà avvenire soltanto attraverso il confronto con un maestro che ci farà consapevolmente da specchio. È davvero doloroso contattare l’origine della propria sofferenza; infatti, molti preferiscono non vederne le proprie radici personali e psicologiche. Se temiamo così tanto il nostro mondo personale ed il dolore che in esso dimora è perché non sappiamo come utilizzarlo per aprire il nostro Cuore e per la nostra evoluzione.
Solo dopo aver contattato il nostro dolore psichico, emotivo e quindi anche fisico, ed averlo integrato nella nostra coscienza, la consapevolezza da risvegliare in noi dovrebbe essere quella che “non c’è un io” individuale che agisce o desidera, soltanto il Sé esiste e non vi è nulla di separato dal Sé in grado di agire in modo indipendente! Lo scopo è sempre quello di isolare il Pensiero “Io” e riuscire a comprendere da cosa è composto realmente.
Quando infine tutte le tendenze esteriorizzanti della mente sono state dissolte nelle ripetute esperienze dell’Essere, che ci forniscono informazioni sui nostri assoggettamenti, sui nostri programmi inconsci, sulle nostre Paure instillate in noi dalla nascita, sui dogmi religiosi che ci fuorviano dalla Verità, noteremo che il pensiero “Io” sarà stato totalmente depotenziato ed integrato nella Coscienza Unitaria così completamente che non sorgerà mai più!
Questa fusione finale dell’Io nel Sé (disinvestimento ed integrazione) avviene soltanto se non si è fatto con l’aspettativa di ricevere una ricompensa, con il desiderio della Grazia o della cosiddetta “Illuminazione” o Realizzazione del Sé.
- Qualunque aspettativa risulta deleteria per il nostro Risveglio e per la nostra Felicità!
Il completo abbandono richiede che, anche se hai un tuo proprio desiderio, in connessione con la Coscienza Superiore, l’accettazione di qualunque cosa Dio/l’UNO/La Sorgente/IL TUTTO ti fornisce, è da considerare la migliore soluzione possibile. Non si tratta di un “Dio cattolico di subordinazione” bensì di un “Dio di collaborazione” in quanto tu sei un canale della Sua Onnipotenza ed in quanto Suo figlio puoi chiedere il Suo aiuto ed affidarti completamente a Lui/Lei.
- Dio non abbandona mai chi si è abbandonato a Lui/Lei!
Ma finché si trattiene il senso di essere colui che agisce, ci sarà desiderio continuo di cambiare ciò che c’è. Questa è la schiavitù: la tua personalità, la tua individualità e l’illusione che sei tu a portare le cose a compimento, le quali dovrebbero essere esattamente come tu desideri.
- L’agitazione mentale è la causa del desiderio del senso di essere chi agisce e della personalità.
Un lavoro meditativo costante attraverso il quale viene esercitata regolarmente l’attenzione consapevole – Dharana – risulta basilare per alimentare le qualità psichiche che consentano un vero lavoro meditativo. Dharana – che significa letteralmente tenere o possedere – si realizza quando si è in grado di focalizzarsi esclusivamente su qualcosa nello spazio della coscienza – porta a Dhyana, l’effettiva Meditazione, il fattore chiave che sviluppa tutte le qualità psichiche e le mantiene in equilibrio reciproco affinchè si giunga al Risveglio della Coscienza.
Qualsiasi tipo di tecnica sia in grado di generare una situazione di calma, chiarezza e apertura condurrà ad una diretta comprensione delle verità spirituali e fondamentali. La nostra natura intima è sempre disponibile alla nostra osservazione, se impariamo a rendere più acuta la nostra vista.
Questo porterà ad un affido nei confronti del Trascendente, ed in definitiva, della nostra parte più vera e intima che abbiamo schiacciato attraverso ed a causa della nostra inconsapevolezza.
- Tutto dipende dal saper collaborare con questa Essenza Divina che ci pervade ma l’essere umano non risvegliato non ha alcuna consapevolezza di come interagire con Essa.
Dio – Energia Vitale Supercosciente Onnipotente ed Onnipresente Tendente alla Vita ed all’Evoluzione continua, Coscienza Suprema Creatrice Cosmica – sa cos’è meglio, quando e come! È sufficiente abbandonarsi: è come la resa dei buddisti. È affidarsi completamente alla “Essenza Originale Profonda” che ci sostiene. Non illuderti immaginando che tale Sorgente sia un “Dio fuori di te”. La tua Sorgente è all’interno di te stesso: tu sei UNO con tutto l’Universo; quindi, anche con Dio che è l’Essenza dell’Universo, la Coscienza Vitale che tutto sostiene.

Opera di Etreart.com
